INFORMAZIONI MEDICHE SULL'ECCESSO DI SUDORE e SULL'ARROSSIRE SENZA MOTIVO fornite dal Dott. Marcello Costa Angeli - Chirurgo Toracico - Dirigente Medico con incarico professionale di eccellente specializzazione per la patologia del sistema nervoso simpatico Unità Operativa di Chirurgia Toracica - Ospedale San Gerardo - Monza |
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ERITROFOBIA o EREUTOFOBIA (paura di arrossire) E' LA TENDENZA AD AVERE ROSSORI INCONTROLLATI IMPROVVISI AL VOLTO ( traduzione letterale )
Sei a cena con i tuoi amici che non senti da un pò e ovviamente sei A noi naturalmente. A tutti coloro che condividono il tuo stesso problema.
Questa situazione è una particolare
forma di fobia, detta anche "ereutofobia", dal greco éruthros, cioè "rossore". Di norma il rossore delle guance è un fenomeno comune e non patologico. Viene provato dalla maggior parte delle persone in determinate circostanze, non sempre spiacevoli ma comunque imbarazzanti
(oltre che la vergogna, anche un complimento o una battuta di spirito possono causare improvvisi
rossori). La pelle è l'ultima zona di confine del nostro Io, e mentre i pensieri sono del tutto invisibili ad un occhio esterno,
ciò che accade sulla pelle e perfettamente constatabile anche da un osservatore lontano o disattento. Quando la pelle delle guance, Il perchè esista tale condizione nel genere umano è ignoto. Una plausibile ipotesi potrebbe essere che per l'affermarsi della socializzazione, i comportamenti difformi dal comune interesse abbiano trovato come alleato importante l'arrossire in volto. Questo proteggerebbe l'interesse comune dall'interesse del singolo esponendone il disagio. Sarebbe espressione dell'ansietà verso le possibili reazioni della comunità. Il timore di essere
svalutato a causa dei propri rossori, può scatenare quindi un comportamento fobico.
La paura di diventare rossi diventa un'ossessione, un'idea penosa, presente alla mente in modo continuo che causa grande angoscia.
L'ereutofobico grave teme in ogni momento di diventare rosso, con qualsiasi persona e per qualsiasi motivo. Ma
a volte le personali reazioni a tale disagio possono essere opposte. Questo avviene quando si mettono in atto comportamenti deliberatamente provocatori e alternativi per cercare di far dimenticare al più presto a tutti il proprio momento di imbarazzo in favore di un atteggiamento eroico carico di valenze positive. Per cui molte persone che soffrono di questo disagio si fanno forza e affrontano eroicamente ( e...spesso con successo) le situazioni più difficili e socialmente pericolose
(considerate attuabili solo dai più forti temperamenti). Dietro il successo di molte persone dello spettacolo o della politica si nascondono spesso dei "timidi" che hanno intrapreso e vinto una difficile battaglia con se stessi. I comportamenti tipici dell'ereutofobico sono:
Spesso queste persone escono di casa con le tasche o la borsetta piene di gingilli, portati per distogliere l'interlocutore dal previsto imbarazzo. Le donne
"ereutofobiche" si truccano molto con fondotinta scuri e molto fard alle guance. Chi può si abbronza al primo sole o con l'ausilio delle lampade. Gli uomini, non potendosi truccare, si fanno crescere la barba, diminuendo la zona di cute esposta alla vista. Molte persone hanno il vezzo di toccarsi o sistemarsi i capelli proprio nel momento del maggiore imbarazzo, con movimento studiati ad hoc davanti allo specchio, che possono sia coprire vaste zone del viso, sia distogliere l'interlocutore da uno sguardo troppo attento e concentrato.
Tutti evitano il rosso nel vestiario per allontanare da facili comparazioni delle persone meno gentili fra il colore delle guance e quelle del capo d'abbigliamento. Al ristorante sono preferite le cena a lume di candela e le posizioni in controluce, che impediscono all' interlocutore di focalizzare l'attenzione sul colorito. Il training autogeno comprende tecniche che permettono con molta fatica, determinazione e lavoro, di rendere più controllato il sistema autonomo ortosimpatico; ma questo è normalmente estremamente difficile. Alcuni recenti studi hanno visto che queste situazioni sono accompagnate da una iperattività dell' AMIGDALA, che è una zona del sistema nervoso centrale importante per il controllo delle emozioni, e che risulta molto più attiva in coloro che non soffrono di eritrofobia. LA TERAPIA MEDICA NELL'ERITROFOBIA : va detto che tali trattamenti sotto la consulenza del medico specialista Psichiatra e sono raramente sufficienti a risolvere completamente il problema. L' eritrofobia può essere considerata un forma particolare di fobia sociale. Per il trattamento della fobia sociale sono stati sperimentati i più comuni psicofarmaci per valutare se avessero una qualche efficacia nel ridurne i sintomi. ( Sono stati provati gli antidepressivi triciclici (AT), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori delle mono amino ossidasi (IMAO), i beta bloccanti e le benzodiazepine. In realtà non si dispongono di tantissimi studi sull'efficacia dei farmaci per la fobia sociale. Nella maggioranza dei casi i miglioramenti sintomatologici ottenuti con tutti i farmaci tendono a perdersi con la sospensione del farmaco.) Non volendo indurre chi consulta ad una scelta ed un uso inappropriato dei farmaci ritengo sia meglio non approfondire l'argomento, ed invito invece a consultare sul tema il proprio Medico Psichiatra di riferimento. Se non riuscite ad attuare tecniche di autocontrollo la soluzione più semplice e rapida per avere ragione dell'eritrofobia è bloccare perifericamente le scariche emotive dell'ortosimpatico e quindi << operarvi >>. Vai alla terapia chirurgica >>
Se avete bisogno di ulteriori informazioni potrete scrivere una mail a: mangeli@yahoo.com Data ultimo aggiornamento della pagina :21/10/2018 |
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Ultimo aggiornamento web in data : sabato 20 ottobre 2018
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